Parco Archeologico dell'Appia

Nei pressi del cimitero di Mondragone, è stato messo in luce un tratto della Via Appia di mt. 48,50. Il lastricato stradale rinvenuto è lacunoso in due punti, al centro del tracciato, in corrispondenza di una delle due canalette di drenaggio delle acque piovane, e, nel tratto terminale ovest scavato. Si può notare che, mentre la parte iniziale della stessa presenta una convessità per favorire il deflusso dell’acqua piovana, il tratto in corrispondenza delle canalette presenta una accentuata inclinazione, forse per smaltire l’abbondanza delle acque meteoriche provenienti dalle pendici del vicino monte Petrino. Sul lato sud della suddetta strada, ad una quota inferiore, è stato messo in luce un altro tratto di strada basolato, con pendenza del 10%. Mentre i basoli del tratto sud di detta strada sono allineati definendo la carreggiata su tale lato, il limite nord non risulta visibile, in quanto sottoposto al terrapieno dell’ Appia stessa. Inoltre si scorgono i solchi carrai, segni dell’uso della strada per un certo tempo. Dal punto di vista cronologico e interpretativo si può ipotizzare che il tratto di strada superiore, è senza dubbio da identificarsi con un tratto dell’Appia, mentre per quella inferiore vi è una duplice interpretazione, o come strada secondaria, oppure con molta probabilità, come più antico tracciato della via Appia che seguiva le curve di livello naturale sostituita dalla sovrastante per problemi legati allo smaltimento delle acque piovane.
Su di un lato della via Appia troviamo un piccolo spiazzo lastricato con basoli, le Tabernae, con resti di strutture murarie, per lo più in opera incerta di tipo assai poco rifinito, connessi ad ampi tratti di pavimentazione in cocciopesto, e una fontana, forse pubblica, che poteva fungere anche da abbeveratoio. Proseguendo verso il cimitero, sono visibili una serie di ambienti in opera incerta. Tre soglie in trachite, una delle quali a doppio cardine per l’alloggio della doppia porta, immettono in ambienti, la cui struttura sembra ridursi essenzialmente ad un cortile, con i resti di una vasca e un piccolo corridoio di accesso forse ai cubicula, uno dei quali presenta i resti di un pavimento in scutulatum a cubi prospettici realizzato in lastrine di laterizi. L’edificio posto lungo il lato orientale dell’area esplorata, inoltre, presenta un ambiente pavimentato con lastroni quadrati di laterizio, interrotto dalla presenza di un pozzo, forse per la captazione dell’acqua, e un vano quadrangolare ipogeo, coperto a volta, con scala d’accesso, tagliato nel banco di tufo grigio locale, verosimilmente in funzione di cellaio. Cronologicamente, l’insieme delle strutture individuate sembra databile entro un arco di tempo che va dalla tarda età repubblicana fino alla tarda età imperiale. La loro tipologia permette quindi di ipotizzare che si tratti di una mansio, ossia luogo di sosta e pernottamento per i messaggeri del servizio imperiale.
Dalla via Appia si diramava una strada in direzione di Forum Popilii dove si può notare un interessante complesso a forma di criptoportico a tre bracci, databile al I sec. a.C. attribuibile al pagus Sarclanus e dal terreno affiorano tratti di mura che delimitano perimetralmente alcune abitazioni con vere e proprie stanze, alcune ancora pavimentate.

Geolocalizzazione

Indirizzo: Strada Provinciale Mondragone - Falciano
Mondragone (CE)